Ad oggi si percepisce la ferma determinazione di incentivare gli sforzi e di offrire a tutti i pazienti affetti da Fibrosi Cistica una terapia efficace sul difetto di base.
A causa dei limitati benefici di Orkambi si necessita quindi di spingere la ricerca verso altre molecole, che potranno essere usate solo dopo un attento controllo dell’efficacia e della sicurezza.
IL PROGRAMMA VX-661
La ricerca sulla combinazione di correttori/potenziatori ha subito un impulso eccezionale. VX-661 e’ un correttore che ha un meccanismo d’azione simile a Lumacaftor ma sembra avere proprietà farmacologiche più vantaggiose. VX-661 risulta attivo in associazione con Ivacaftor ma rispetto a Lumacaftor è più raramente associato a episodi di broncospasmo. L’idea è quella di migliorare l’effetto della combinazione Ivacaftor + Lumacaftor, utilizzando il nuovo correttore insieme al potenziatore già dimostratosi efficace. Sono attualmente in corso trials clinici con VX-661 non solo in pazienti con F508del in doppia copia (omozigoti), ma anche in pazienti con una sola copia di F508del (eterozigoti F508del) accompagnata da una seconda mutazione. Inoltre VX-661 sara’ sperimentato anche in pazienti con mutazioni “gating” responsivi a Ivacaftor, nella ricerca del massimo effetto in tutti i pazienti con fibrosi cistica.
STUDI CON ALTRI CORRETTORI E POTENZIATORI
Altri correttori, definiti di nuova generazione, come VX-440 e VX-152 in monoterapia (terapia con un solo farmaco) o in tripla associazione (il correttore di nuova generazione insieme al correttore VX-661 e a ivacaftor) hanno iniziato la fase di sviluppo. VX-440 e VX-152 sono progettati per migliorare il processo della proteina CFTR-F508del ed il suo trasporto a livello della superficie cellulare. La tripla associazione in vitro sembra avere efficacia considerevole sul trasporto transmembrana di cloro rispetto all’associazione dei soli Lumacaftor+Ivacaftor, sempre in cellule di soggetti sia omozigoti che eterozigoti F508del.
Oltre a Vertex anche altre case farmaceutiche hanno in programma studi con tripla associazione di nuove molecole (Es. GLPG2665 in combinazione con il correttore GLPG2222 e il potenziatore GLPG1837). Altri composti (Riociguat, QBW251, N91115 e QR-010), principalmente rivolti a soggetti omozigoti F508del, hanno iniziato il loro percorso relativo alla valutazione dell’efficacia e della sicurezza. QR-010 si propone come modalità di terapia genica del tutto innovativa, con un intervento di riparazione su mRNA senza uso di rischiosi virus vettori. Da segnalare anche gli studi con molecole che riattivano il meccanismo dell’autofagia cellulare (cisteamina e epigallocatechingallato o EPCG).
MECCANISMI DI APPROCCIO SU ALTRI CANALI TRANSMEMBRANA
Sono in corso di studio anche composti dotati di efficacia non tanto su CFTR ma su canali alternativi presenti a livello della membrana cellulare. Tali composti hanno efficacia teorica in qualsiasi tipo di mutazione.
L’inibizione del riassorbimento del sodio a livello del canale del sodio ENaC consentirebbe di migliorare lo stato di idratazione delle mucose: un inibitore del canale del sodio conosciuto con il nome di VX-371, in associazione o meno con soluzione ipertonica salina (acqua con concentrazione di sale al 4,2%, è in fase di valutazione in omozigoti F508del.
ATALUREN
E’ un farmaco con azione sulle mutazioni stop, vale a dire quelle mutazioni che interrompono la sintesi della proteina inserendo un segnale di stop nel RNA messaggero. Il farmaco, somministrato per via orale, è stato sperimentato in un trial randomizzato condotto su pazienti di età superiore a 6 anni ed ha visto la partecipazione di 232 pazienti, la metà dei quali trattati con placebo. Tutti i pazienti avevano almeno una mutazione di classe I “nonsense” (ad es. W1282X, G542X, R1162X e R553X). Lo studio, della durata di 48 settimane, non ha evidenziato differenze statisticamente significative per quanto riguarda la variazione dei valori di FEV1 e la percentuale di esacerbazioni polmonari nei 2 gruppi posti a confronto. Tuttavia, un’analisi statistica successiva ha evidenziato che il sottogruppo di pazienti trattati con Ataluren, ma non in trattamento con tobramicina per via inalatoria, presentava un aumento significativo di FEV1 e una significativa riduzione del numero di esacerbazioni respiratorie. Questi dati inducono a pensare che Ataluren potrebbe essere un farmaco efficace in pazienti con mutazioni stop (circa il 10% du tutti i pazienti con fibrosi cistica) che non ricevano concomitante trattamento con tobramicina per via inalatoria. Attualmente Ataluren e’ in fase di valutazione dell’ EMA.
Dott. Giovanni Taccetti, Centro Regionale Fibrosi Cistica Firenze