Ruolo degli antibiotici nell’induzione di forme vitali ma non coltivabili (potenziali responsabili del fallimento della terapia) di Pseudomonas aeruginosa in modelli di biofilm in vitro
L’obiettivo del progetto
L’obiettivo del progetto è capire come prevenire e sconfiggere le infezioni derivanti dal batterio Pseudomonas aeruginosa, frequenti nei malati di Fibrosi Cistica.
Lo studio
Il batterio Pseudomonas aeruginosa tende a insediarsi nel polmone dei pazienti con Fibrosi Cistica ed è difficile da estirpare, anche se l’infezione è solo all’inizio. Il batterio infatti crea una pellicola, chiamata biofilm, che riunisce i batteri in colonie, proteggendoli da anticorpi e antibiotici, favorendo una persistenza dell’infezione. La persistenza dell’infezione induce i batteri in un sonno apparente, che possono interrompere in qualunque momento aggravando l’infezione. I batteri persistenti spesso non sono diagnosticabili perché non crescono nei terreni di coltura, usati solitamente in microbiologia.
- Indagare le cause della formazione del biofilm e della persistenza dei batteri (lo studio cerca una correlazione tra loro e le diverse concentrazioni di antibiotici che vengono usate).
- Migliorare le diagnosi dell’infezione da Pseudomonas aeruginosa con l’identificazione dei batteri con tecniche molecolari, senza l’uso di terreni di coltura.
Gli obiettivi di questo progetto sono:
Chi lo realizza
Il progetto di ricerca è diretto da Francesca Biavasco (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università politecnica Marche) e validato da Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica. Lo studio, della durata di 2 anni, coinvolgerà 6 ricercatori.
Fabbisogno
Lo studio ha un costo complessivo di 27.000€. Lega Italiana Fibrosi Cistica Toscana Onlus si impegna nella raccolta fondi per raggiungere il fabbisogno.
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