L’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti d’America ha concesso all’Università di Ferrara, all’azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, all’Università di Bari e a Rare Partners, azienda biofarmaceutica senza scopo di lucro che si occupa dello sviluppo di nuove terapie e diagnostici nel campo delle malattie rare, il 15 marzo 2016 il brevetto per l’utilizzo della molecola Trimetilangelicina (TMA) come correttore della proteina CFTR, responsabile della Fibrosi Cistica.
Gli inventori del brevetto sono Roberto Gambari del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie di Unife, Giulio Cabrini del Dipartimento di Patologia e Diagnostica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona e Valeria Casavola del Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Università di Bari.
“Studiando il meccanismo d’azione della molecola TMA – dichiara il Prof. Gambari – Valeria Casavola ha dimostrato che essa è anche un potente correttore della proteina CFTR, responsabile della patologia; perciò TMA esercita tre diverse azioni su cellule del sistema respiratorio (tra esse attività antiinfiammatoria), ognuna potenzialmente in grado di migliorare lo stato clinico del paziente”.
Giulio Cabrini poi sottolinea che: “gli studi clinici con i correttori di CFTR attualmente disponibili, hanno rivelato che la risposta individuale nei pazienti è variabile. La scoperta di nuovi agenti capaci di correggere la proteina CFTR difettosa, è un passaggio obbligatorio per disporre di farmaci capaci di adattarsi ai singoli pazienti affetti da Fibrosi Cistica”.
“Per portare una molecola così promettente per la cura dei pazienti affetti da Fibrosi Cistica dalla fase preclinica al banco della farmacia – conclude Roberto Gambari – abbiamo in programma di coinvolgere l’industria farmaceutica. Questo risultato ci incoraggia a sviluppare analoghi strutturali di TMA che possano essere proposti per una terapia personalizzata. Questa attività la stiamo portando avanti grazie alla collaborazione con Adriana Chilin del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova”.