Il Test del Sudore è l’esame più accurato per confermare una diagnosi di Fibrosi Cistica, ed è quello a cui ogni altro nuovo esame deve confrontarsi per avere validità diagnostica.
Anche dopo l’avvento dei test genetici e dopo la segnalazione di nuovi test che la ricerca sta mettendo a punto, il Test del Sudore resta l’esame migliore.
Per svolgere il suo ruolo di cardine diagnostico il test deve essere sempre eseguito in accordo alle linee guida nazionali e internazionali.
Esiste infatti una linea guida italiana redatta dal Gruppo di Lavoro sul Test del Sudore della Società Italiana Fibrosi Cistica (SIFC) che potete leggere e scaricare a questo link.
In Italia è stato realizzato di recente un programma e i risultati sono stati appena pubblicati a questo link.
L’iniziativa partita dalla SIFC, è stata raccolta dall’Istituto Superiore di Sanità che ha coinvolto le tre società scientifiche impegnate in una corretta esecuzione del test del sudore: SIFC, Società Italiana di Biochimica e Chimica Clinica e la Società Italiana di Screening Neonatale e Malattie Metaboliche.
Il progetto ha previsto che, nel 2014, fossero selezionati e invitati a partecipare a un’iniziativa pilota 10 laboratori che eseguono il test del sudore.
Ogni laboratorio ha ricevuto, nel corso di un anno, 6 campioni di sudore artificiale accompagnato da informazioni che simulavano un caso clinico. I campioni sono stati analizzati e successivamente comunicati entro un tempo massimo di 72 ore. La risposta con i risultati poi è stata caricata su una piattaforma web e valutata da una commissione di esperti.
Sono giunte problematiche di tipo analitico in 3 laboratori su 10; questi infatti hanno fornito valori errati degli elettroliti nel sudore.
Invece in 4 laboratori su 10 sono emerse problematiche relative all’area dell’interpretazione dei risultati.
C’è quindi ancora strada da fare, ma si spera in una partecipazione sempre più ampia per arrivare alla massima uniformità e qualità dei test.